10 febbraio 2013

Vota per i bambini

Con il documento #votaperibambini -Diritti in Parlamento, Unicef Italia ha formulato dieci proposte sulle priorità per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Su queste proposte è stato chiesto un impegno concreto ai leader politici. Ma Unicef chiede anche l’opinione di tutti i cittadini, per un impegno comune in favore dei bambini e dei ragazzi, presente e futuro del nostro Paese.
E’ possibile votare online e scrivere la propria proposta.
Insieme, possiamo portare i diritti in Parlamento.

9 febbraio 2013

Una partita in amicizia

Presso la sede di Cogozzo, è stata presentata la nuova squadra di calcio dell’associazione Arces, denominata “Arces Vitalliana”.


L’associazione era nata nel 2007 per l’integrazione dei meridionali e immigrati dall’estero; oggi è una grande famiglia, presso cui non esiste più un problema d’integrazione: per questo alla squadra si e’ voluto dare il nome originario di Viadana. La motivazione di partenza e’ ormai stata superata e vinta, grazie all’impegno quotidiano dei volontari negli ambiti della solidarietà, protezione civile, socializzazione, attività culturali.

La donazione spiegata agli studenti

Una bella iniziativa (qui l'articolo) curata da alcune associazioni della rete "Accogli un sorriso"...


2 febbraio 2013

La solitudine in rete

Una volta si sapeva quanto fosse importante non lasciare i ragazzi "sulla strada". Oggi, forse, occorre stare attenti a non lasciarli "nella rete".
Le ultime rilevazioni stimano che circa 240mila bambini e adolescenti italiani, tra gli 11 e i 16 anni d'età, trascorrano mediamente più di tre ore al giorno dinanzi al pc, connessi al mondo virtuale di internet. Pare siano sempre più frequenti piccoli gruppi di 2-3 ragazzini che stanno davanti allo schermo (ad esempio perdendosi tra i video di Youtube) per diverse ore di seguito, magari fingendo di fare i compiti. Nei casi più gravi, si parla anche di 22 ore connessi alla rete; e si cominciano a diagnosticare disturbi come la cosiddetta "sindrome di hikikomori" (una sorta di isolamento sociale che in Giappone pare stia devastando intere generazioni). Il grido d'allarme è stato lanciato dalla Federazione italiana degli ordini dei medici sul proprio sito.
Secondo Luca Bernardo, direttore del reparto di Pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, due ore al giorno nel mondo virtuale sarebbero più che sufficienti.
Gli adulti sanno quanto le giovani generazioni siano molto più abili di loro nell'utilizzo degli strumenti informatici; mentre non sanno bene come fare per educarle ad un uso responsabile e moderato degli stessi. Oggi siamo di fronte ad una sorta di boom... magari in futuro l'essere "in rete" non rischierà di diventare - come oggi nei casi più gravi - una sorta di dipendenza.
Al momento, però, la soluzione più indicata è la presenza e vicinanza degli adulti, magari discreta ma tangibile. Anche per questo iniziative come "Accogli un sorriso" possono aiutare la comunità a recuperare la funzione educante e stimolante del mondo adulto, e a far sì che tanti bambini e ragazzi non conoscano il mondo solo attraverso un monitor.